giovedì 18 dicembre 2008

Breve storia del linguaggio mediante segni...

"...Mani che si muovono sicure e spedite nell'aria,
che assumono forme e sembianze,
che sembrano dipingere figure invisibili e occupare spazi,
visi cangianti, segnati da mille espressioni, occhi spalancati,
sempre vigili e attenti..."
Tornando ad affrontare tematiche legate alla lingua dei segni credo sia interessante affrontare un breve ed essenziale escursus storico per giungere poi a vedere alcune curiosità.

La comunicazione gestuale dei sordi è nota sin dall'antichità, ma inizia ad essere studiata da un punto di vista linguistico solo a partire dagli anni '60. Il ricercatore William Stokoe fu il primo a dimostrare che questa forma di comunicazione non è una semplice mimica, ma una vera lingua, una lingua visiva,con un suo lessico e una sua grammatica, in grado di esprimere qualsiasi messaggio.

Uno dei luoghi comuni più diffusi continua ad essere la convinzione che essa possa essere universale. Così come avviene per le lingue orali la lingua dei segni, in realtà, si differenzia da nazione a nazione ed all’interno di ogni Paese si possono ancora individuare varie forme dialettali.
Si parla così di :
Langue des Signes Français (LSF)
American Sign Language(ASL)
Brithis Sign Language(BSL)
Lingua dei Segni Italiana (LIS) ecc..

Curioso il tentativo della Federazione Mondiale dei Sordi che, nel 1975, pubblicò un volume “Gestuno” contenente una lista di segni "internazionali". L’obiettivo era quello di creare una sorta di lingua dei segni condivisibile a livello mondiale da utilizzare negli incontri e negli scambi internazionali.
Successivamente l’uso della lingua dei segni nell’insegnamento venne definitivamente bandito. Ciò fece sì che i segni, in Italia, si diversificassero non solo da regione a regione ma da città a città ed addirittura da istituto scolastico ad istituto dove i ragazzi usavano la lingua dei segni di nascosto durante gli intervalli, nelle loro camerate oppure in famiglia( nel caso di genitori o parenti sordi).
Soltanto negli ultimi trent’ anni in Italia sono ricominciati gli studi sulla lingua dei segni, i sordi hanno cominciato a recuperare quella consapevolezzache la loro è una vera e propria lingua attraverso la quale possono interagire gli uni con gli altri, comunicare intenzioni ed emozioni, nonché trasmettere cultura, conoscenze, valori ed arte di generazione in generazione.

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