domenica 21 dicembre 2008

Simbolismo nella pittura dei sordi...

La pittura sembra essere la forma d'espressione artistica prescelta dai sordi, per i quali la modalità visiva rappresenta un canale privilegiato di espressione e comunicazione.

La prima notizia di un pittore sordo, Quintus Pedius, risale al periodo dell'Impero Romano. Nel Medioevo, la vocazione per il disegno delle persone sorde spinse i monaci a farne abili decoratori di manoscritti.
I grandi maestri volevano rappresentare nelle loro opere la "vera" natura umana e si dedicavano allo studio della fisiognomica, del linguaggio del corpo e della comunicazione utilizzata dai sordi. Lo stesso Leonardo da Vinci, per i suoi studi sulla gestualità, si avvalse della collaborazione del figlio del pittore sordo Cristoforo de Predis. Molti sordi entravano a lavorare nelle botteghe di pittori e scultori, per la loro rinomata abilità visiva e manuale. A volte è solo il soprannome a svelare la probabile sordità di questi artisti.
Dopo questa breve introduzione vorrei parlare di due esempi di simbolismo nella pittura dei sordi oggigiorno.
Come primo esempio vediamo Luisella Zuccotti, insegnante di Educazione Artistica in una scuola media di Roma che collabora come scenografa con diverse compagnie teatrali di sordi. L. Zuccotti inoltre si dedica a lavori di grafica pubblicitaria, a vignette umoristiche sul mondo dei sordi e alla creazione di murales.
Il Silenzio

Il quadro è stato ispirato dall'incontro con il poeta sordo americano Clayton Valli. Ed è stato in seguito riprodotto come copertina della videocassetta contenente le poesie dello stesso Valli.
Il sottotitolo che l'autrice ha voluto dare al lavoro, e che ne esplicita il messaggio, è: "Il linguaggio silenzioso delle mani, nell'armonia della natura".
Ispirandosi alla creatività espressa dalle poesie in lingua dei segni, la Zuccotti rappresenta pittoricamente un concetto di "creatività" che non è rumore o suono: è pace, silenzio fecondo, natura che parla, mani che comunicano.

Il secondo esempio si rifà alla figura di Sergio Lavo.
S.Lavo ha studiato presso l'Istituto Statale dei sordomuti di Roma. Da autodidatta ha iniziato la sua produzione artistica con opere di disegno e grafica, dedicandosi poi alla fabbricazione di maschere di ceramica e di sculture in creta, gesso, legno ed altri materiali per poi cimentarsi nel colore: tempera, acquarello, e infine olio. Attualmente insegna, come volontario, disegno e scenografia ai bambini dell'Istituto Silvestri dei sordomuti di Roma.
S.Lavo è l'autore del monumento ai sordi di Porta Pia:


Il quadro rappresenta un monumento da situare nella Piazza di Porta Pia a Roma a pochi passi dall'Istituto Statale per sordomuti e di fronte al Bar da sempre frequentato da bambini, giovani e anziani sordi. Luogo in cui vi è la 'sintesi' della vita, in cui si studia e si apprende, si comunica con gli altri, si entra nella vita sociale, nell'amore e nei primi sogni.
Il monumento la breccia di Porta Pia è "simbolo della liberazione della lingua dei segni, che finalmente può levarsi al cielo libera e orgogliosa."
Che cosa ne pensate di questo stretto rapporto tra arte e mondo dei non udenti?
Io sono una grande appassionata di arte, mi piace molto tutto ciò che è legato alla creatività, spontaneità e mi affascina poter esprimere emozioni, messaggi mediante un disegno, un simbolo...Senza l'uso di molte parole. Inoltre credo sia fantastico poter "viaggiare", anche con la fantasia, di fronte ad un'opera d'arte. Non avrei però mai immaginato di associare l'arte a messaggi legati alla sordità.
Come si nota nei due dipinti L.Zuccotti e S.Lavo sono riusciti a rendere visivamente l'importanza delle mani...Aspetto che ho più volte sottolineato in questo mio blog. Personalmente questo è steto evidenziato in modo fantastico nel primo dipinto, il quale mi ha colpito molto perchè carico di calore, vivacità , sensazioni che vengono suscitate da colori vivaci come giallo,rosso, arancione.

3 commenti:

david santos ha detto...

Amico mio buon Natale e felice 2009.

Martina ha detto...

Credo che quando si tratta di arte non ha importanza se sei sordo,perchè non sono gli altri che bisogna ascoltare, ma se stessi, il linguaggio interiore, non verbale, e toccate a pieno la nostra anima!

Gaspar ha detto...

Sarebbe bello se mia figlia sorda che dipinge molto bene potesse realizzare quadri di questo tipo dove i segni si fondono con le immagini e i colori. Siamo molto interessati all'argomento.