lunedì 24 novembre 2008

Ecco a voi il vero mondo dei non udenti...Alcune strepitose testimonianze!!

Negli ultimi post del blog ho voluto "scagliare qualche pietra" a favore di questo particolare mondo delle persone non udenti... Mondo che ci appare limitativo, diverso quando in realtà non lo è...
In questo mio intervento,quindi,vorrei riportarvi alcune notizie concrete, testimonianze che mi hanno molto colpito: a sostenere che anche persone non udenti possono ballare,suonare, cantare e fare TUTTO come le persone "normali".

Questi sono alcuni pezzi di un articolo pubblicato sul quotidiano Repubblica intitolato "Felicità è sentir musica con le mani,a Agrigento il primo rave per sordi "che mi hanno sorpreso maggiormente:

"...Non è vero che per capire la musica bisogna per forza avere buon orecchio. Quando l'udito non funziona e il mondo fuori è muto, basta [...] Lasciarsi attraversare dalle vibrazioni delle frequenze, farle scorrere dalle mani al corpo e fino nella testa. Interpretare. E muoversi a ritmo.Non dev'essere impossibile se a farlo, questa notte, ci vogliono provare almeno un migliaio di ragazzi non udenti [...]si sono tutti dati appuntamento in Sicilia, nella frazione di San Leone, Agrigento, dove allo scoccare della mezzanotte si aprirà il primo vero, grande rave party per sordi mai organizzato in Italia. Una festa d'estate, all'aperto, con degli impianti giganti per spararla davvero alta, quella musica. Tutta addosso a loro, il popolo dei non udenti, e attraverso loro dentro al mare, alle spalle dello slargo, perché ne assorba le onde di scarto, come nei muri di una discoteca [...] Ed è così che i sordi ballano, muovendosi al ritmo di quelle vibrazioni..."

Andrea un giovane ragazzo non udente che ha organizzato questo rave racconta in seguito nell'articolo di aver distribuito ad ogni partecipante un palloncino in quanto "... Tenendoli tra le mani, noi ragazzi non udenti potremo sentire le vibrazioni delle onde sonore. Questo sarà il nostro modo per ascoltare la musica, e per ballare, tutta la notte".

Inoltre Andrea sottolinea la presenza in del londinese dj Troi, 34 anni, il "papà della disco per sordi" alla sua prima esperienza italiana(anche lui non udente: deaf dj. Deaf in inglese significa sordo) "Io l'ho contattato tramite il suo sito - continua Andrea - ci siamo conosciuti virtualmente, con la webcam, parlandoci con la lingua dei segni. E lui ha accettato la proposta: venire qui, ad Agrigento, e suonare per i ragazzi italiani".

Questo rave è anticipato da tornei di calcio e pallavolo, esibizioni di tre ballerine sorde e di un gruppo che canterà l'Inno di Mameli coi segni, altri artisti leggeranno poesie in lingua.

La novità, in effetti, è la discoteca all'aperto ma soprattutto questa giornata senza barriere alla comunicazione significherà integrazione: infatti parteciperanno sia sordi che udenti, tutti insieme, sfidandosi nello sport e ballando la stessa musica.

I ragazzi sordi vogliono uscire dal loro isolamento, amano ballare, sentire il ritmo, e hanno voglia di comunicare e di conoscersi. La musica poi è universale: ti collega al mondo esterno, che tu ci senta o meno.

Vi propongo un ulteriore testimonianza di un ragazzo non udente che ha comunque un meraviglioso rapporto con la musica Il rapper sordo Mark Vuoriheimo, in arte "Signmark"


"...Cappellino in testa, pantaloni larghi e cadenti, catene e muso duro. L'estetica hip hop c'è tutta. E se i rapper "normali" gesticolano, lui di più. Perché ogni suo gesto è una parola e con le dita ci fa canzoni. Anche per chi la musica non la può sentire. Si chiama Signmark, veste da b-boy e rappa con le mani. Sordo, ma la musica ce l'ha dentro. Note e sordità. Due pianeti separati. Questo almeno si è soliti pensare, nell'ignoranza di un mondo, quello dei non udenti, trattato spesso con indifferenza. Per alcuni sarà sorprendente scoprire che ci sono discoteche per sordi in cui si balla al ritmo delle vibrazioni e delle luci psichedeliche. E per parlarsi non è necessario alzare la voce, ma gesticolare. E poi c'è Mark Vuoriheimo, in arte Signmarck. Finlandese, 29 anni, con il suo gruppo porta in giro per il mondo (ha fatto un tour in Giappone, in Spagna, in Inghilterra. è stato anche a Genova, lo scorso giugno per il festival della poesia) il suo show, davvero aperto a tutti, perché i suoi compagni di palco e musica Heikki e Brandon (udenti) suonano a tutto volume mentre lui "canta" i suoi testi nel linguaggio dei segni. Hanno un sito e stanno lavorando al secondo album, autoprodotto come il primo, finanziato in parte dall'associazione finlandese dei sordi, in dvd video, che ha venduto varie migliaia di copie.

Panorama.it l'ha intervistato:

- Come "senti" la musica? Col corpo. Ce la puoi fare anche tu. Vai in un night club con i tappi per le orecchie…

-Da cosa deriva il tuo nome d'arte? Beh, semplicemente cercavo qualcosa che unisse me e il mio linguaggio: io mi chiamo Marko e parlo col "Sign language"

-Quando hai deciso che volevi essere un "cantante"? Avevo 14 anni e anche se può sembrare strano amavo la musica, la danza, le canzoni. A quell'epoca però nella scuola per sordi non insegnavano niente di musica. Io traducevo le canzoni di Coolio o Bon Jovi. I miei amici si divertivano, ma altri, incluso alcuni professori, venivano da me e dicevano "lascia perdere, sei sordo!" Allora ho deciso che avrei fatto dei concerti un giorno. Ed eccomi qui!

-Ti occupi di altro oltre a fare musica?Sì, lavoro alla Humak University come lettore di lingua dei segni. Ma ho sempre meno tempo, per i concerti.

-Perché fai hip hop? Credi che sia il miglior genere per il linguaggio dei segni? Mi piace l'hip hop per i beat e i bassi molto forti. Mi piace anche l'abilità nel costruire le rime dei rapper. Quando ho visto i primi video hip hop, il loro modo di muovere le mani, ho detto "questo è il mio stile!"

-Chi scrive i testi e la musica delle tue canzoni? Io scrivo i testi insieme a Heikki e Brandon che sono la mia "voce". Kim e Heikki fanno la base, poi io la scelgo. [...]

-Pensi che il linguaggio dei sordi andrebbe insegnato a tutti? Almeno a livello basico sì, e poi può sempre essere utile, per parlarsi quando c'è rumore, se hai un amico o un figlio sordo.

-Credi che il tuo lavoro e il tuo impegno possano essere d'esempio per le persone sorde? Credo di sì, ma soprattutto per i non-sordi! Bisogna fargli capire che siamo tutti umani e possiamo fare le stesse cose. Niente ti deve fermare. I sordi hanno semplicemente un'altra lingua, una lingua silenziosa. Non ascoltiamo, ma possiamo "sentire" due volte meglio delle persone "normali". La comunità sorda è un po' una grande famiglia, internazionale. Se leggi qualcosa troverai un sacco di cose sorprendenti.

Dopo queste esperienze di vita è impossibile aggiungere altro a mio avviso...esprimono già molto...Che ne pensate?

3 commenti:

Irene ha detto...

Ehi ciao!! Le testimonianze sono molto interessanti,ti spiegano come vivono la musica,il ritmo,le persone non udenti. Quest'estate ho seguito un servizio al telegiornale che parlava di un'esibizione di ballo fatta da ragazze non udenti,e sono rimasta impressionata da come,tramite le vibrazioni che arrivavano dal pavimento in ferro,queste andassero al ritmo di musica che le persone senza questo "problema" riescono a sentire. Devo proprio fare i complimenti a queste persone,le ammiro...io non so se riuscirei a fare una cosa del genere!!

Martina ha detto...

grazie Deby per avermi fatto scoprire un mondo che non conoscevo...a volte diamo per scontato certe considerazioni sui sordi, soffermandoci sul loro "bicchiere mezzo vuoto", senza andare ad approffondire le molteplici risorse di quello "mezzo pieno", che alla fine è quello più importante..sarà una caratteristica intrinseca dell'essere umano questa!
Trovo che siamo talmente abituati a considerare il linguaggio uditivo perchè è il più semplice e immediato ,ma non sempre è il più efficace!!

Anonimo ha detto...

abbasso i sordi, viva Sordi!