venerdì 19 novembre 2010
Essere Educatore
come avrete notato è da molto che non aggiorno più il mio blog e mi dispiace...
Sono giunta al terzo anno universitario e questo blog è stato un utile mezzo che ho conosciuto grazie al corso di Informatica il primo anno... Ho parlato a lungo nei post precedenti del mondo dei Non Udenti e del lilnguaggio LIS e in questi mesi sto cercando una strurrura che accolga queste persone per fare il rtirocinio ma si sta rilevando una dura avventura...
Mi sono quindi chiesta...E' così poco conosciuta questa realtà?? O forse sono "penalizzata" perchè vivo in un piccolo paesino e non in una grande città??
Spero di aver modo di potermi confrontare nel mio futuro lavoro con persone Non Udenti perchè sarebbe una sfida che vorrei provare... ...
mercoledì 14 ottobre 2009
Comunicazione: la Parola

mercoledì 28 gennaio 2009
Meravigliose iniziative (II parte)

Meravigliose iniziative (I parte)

Alla fine di tale percorso verrà realizzato anche uno spettacolo.
martedì 27 gennaio 2009
Piccola storiella molto significativa:
Mauro proveniva da una buona famiglia,con genitori amorevoli, due fratelli e una sorella,che avevano successo nella vita scolastica e sociale.Vivevano in un bel quartiere,e Mauro aveva tutto quello che un ragazzino può desiderare. Ma alle elementari, Mauro fu subito etichettato come soggetto «speciale».Nelle medie era il «disadattato piantagrane».Alle scuole superiori cominciò a inanellare espulsioni e voti disastrosi.Una domenica, un insegnante incrociò la famiglia e disse:«Mauro sta facendo molto bene in questo periodo.Siamo molto soddisfatti di lui». «Forse ci state confondendo con un'altra famiglia...», disse il padre.«Il nostro Mauro non ne azzecca mai una.Siamo molto imbarazzati, e non sappiamo capire perché!».Mentre l'insegnante se ne andava, la madre osservò: «Però, a pensarci bene, Mauro non si è cacciato nei guai nell'ultimo mese.Inoltre è sempre andato a scuola presto,e si è sempre fermato più del necessario. Che cosa starà succedendo?».Alla consegna della prima pagella, i genitori di Mauro si aspettavano voti bassi e note insoddisfacenti sul comportamento.Invece sulla pagella c'erano voti più che sufficienti,e una menzione speciale in condotta.Mamma e papà erano sconcertati.«A chi ti sei seduto vicino, per avere questi voti?», chiese papà con sarcasmo.«Ho fatto tutto da solo», rispose umilmente Mauro.Perplessi e non completamente convinti,i genitori di Mauro lo riportarono a scuola per parlare con il preside. Egli assicurò loro che Mauro stava andando molto bene.«Abbiamo una nuova insegnante di sostegno,e sembra che lei abbia una particolare influenza su Mauro», disse.«Penso che dovreste conoscerla».Quando il trio si avvicinò, la donna aveva il capo abbassato.Le ci volle un istante per accorgersi che aveva visite. Quando lo capì, si alzò in piedi e iniziò a gesticolare con le mani.«Cos'è questo?», chiese indignato il padre di Mauro.«Linguaggio dei segni? Questa donna è sordomuta!».«Ecco perché è così straordinaria!», disse Mauro, mettendosi in mezzo.«Lei fa molto di più, papà. Lei sa ascoltare!».
Si possono scambiare tante parole e tanti messaggini con molte persone, e sentirsi profondamente soli. Se non c'è nessuno che ti "ascolta veramente",a che servono tante parole?
martedì 20 gennaio 2009
Il corpo parla … anche quando dormiamo

lunedì 12 gennaio 2009
Essere educatori: una sfida continua

Solo una cosa vorrei aggiungere: Prendiamo per mano il nostro educando (bambino,adulto,anziano,tossicodipendente ecc...) e CAMMINIAMO CON LUI!!!!
mercoledì 7 gennaio 2009
Il colore del silenzio
L'idea di tale progetto nasce dagli stessi bambini di quella scuola, i quali dopo aver visto dei bambini sordi giocare in un parco e segnare fra loro, hanno espresso ai genitori il desiderio di imparare quella "strana" lingua fatta con le mani.
E' cosi che quattordici bambini udenti hanno seguito per un'ora alla settimana un corso di lezioni di LIS tenute da un docente sordo dalla prima alla quinta elementare.
Durante il corso, l'insegnante ha utilizzato unicamente la modalità gestuale, senza alcun supporto vocale.
I bambini hanno imparato la LIS attraverso il gioco, le favole, la drammatizzazione di azioni della vita quotidiana, la rappresentazione teatrale. Alla fine di ogni anno scolastico sono state messe in scena nel teatro scolastico recite in segni su alcune favole, di fronte ad un pubblico di genitori e insegnanti.
lunedì 5 gennaio 2009
Il bar del silenzio:Milano
Questo bar è frequentato sopprattutto da persone sordomute e quindi tutti comunicano mediante i gesti.
I due giovani gestori del bar hanno detto di avere imparato con maggior facilità i gesti per comunicare con le persone non udenti rispetto alla lingua italiana.
Sono state suggestive alcune rapide scene che sono apparse nel servizio dove una persona udente ha spiegato di apprezzare questo bar come luogo di aggregazione e crescita personale.
Alcune persone non udenti hanno poi fatto gli auguri di buon anno in Lis oppure mandato un messaggio a coloro che da casa gli avrebbe visti. Inoltre un anziano signore di passaggio per un caffè ha voluto "cimentarsi" in alcune conversazioni con i segni...imparando con molto entusiasmo a dire "cappuccino"...
Vi propongo di seguito un piccolo articolo tratto da il Giornale che parli di tale iniziativa:
In via Boscovich il ritrovo del popolo dei silenziosi. Si gioca a carte e si comunica con la lingua dei segni.
...Per richiedere un caffè si mima il gesto di avvicinare la tazzina alla bocca. Braccia alzare vicino alle orecchie – come a dire – significano “cappuccino”. Il “marocchino” è una via di mezzo. Gomiti, polsi, dita. Tutto il mezzo busto aiuta a esprimersi in “Lis”, la lingua dei segni. C’è un bar all’angolo fra via Boscovich e via Settembrini dove ogni giorno si ritrovano i sordomuti.
Il locale è spazioso, con tanti tavolini, è aperto a tutti, ma dalle quattro del pomeriggio in poi è il ritrovo preferito dei clienti silenziosi. Dai 20 ai 60 anni. Giocano a carte, leggono, organizzano happy hour e gite.
Da un paio d’anni il locale è gestito da una coppia di cinesi, Jin, lui e Jian Nu, lei. La giovane cameriera che li aiuta è Dan Dan. Tutti e tre capiscono benissimo la lingua dei segni. “Sono clienti abituali, li conosciamo e frequentandoli abbiamo imparato anche noi il significato dei loro gesti “ racconta Dan Dan. C’è chi si esprime anche a voce, come Gianluca, studente, frequenta Lettere alla Statale: “Non parlo benissimo ma me la cavo, i sordi non sono tutti uguali. Io ad esempio ho imparato la lis da grande, a diciotto anni, per trovarmi meglio con gli amici. Per capire chi parla leggiamo i movimenti delle labbra, per noi è quasi naturale”.
La lingua dei gesti si impara subito, ci spiega la fidanzata Martina, anche lei studentessa e sordomuta. “Noi stiamo attenti agli sguardi, alla mimica della faccia, per noi il corpo è parola” [...]
domenica 4 gennaio 2009
Le vie segrete del linguaggio non verbale

quanto ci si possa immaginare”, e ne ha classificati 18 tipi diversi, quasi tutti falsi. Uno dei più comuni in ambito lavorativo è quello che i superiori spessousano per rifiutare un’idea o per criticare un dipendente.

I neonati reagiscono al linguaggio del corpo: un bambino avverte la tensione dal modo in cui la madre lo tiene in braccio e incomincia a piangere.
Se la madre è tranquilla, anche il piccolo si calmerà.
I genitori attraverso l’osservazione attenta possono imparare a capire i messaggi non verbali dei figli quando sono arrabbiati, come sfogano la tensione e come reagiscono allo stress.
Per imparare ad usare il linguaggio del corpo e comunicare con più efficacia serve sintonizzarsi sul modo personale in cui durante il giorno si parla, si gesticola e si muove. C’è chi arrotola con le dita i capelli e chi gioca con la penna. Se si impara a controllare queste abitudini, si riesce a comunicare le proprie sensazioni con le parole.
Quando ci si sente bene con se stessi, si vede.
martedì 30 dicembre 2008
Testimonianza dell'efficacia della comicoterapia

Ivan, che viene da Palermo, è ricoverato nel reparto di oncoematologia.Il suo volto, punteggiato da una spruzzata di lentiggini, si accende subito di un sorriso luminoso appena comincia a raccontare la sua esperienza con clown-dottori.
Da quel giorno i clown sono diventati figure familiari per Ivan, che apprezza in modo particolare la loro abilità nei giochi di prestigio."Uno mi ha insegnato un trucco di magia molto divertente, che consiste nel mettere delle monetine dentro un sacchetto per poi farlo sparire davanti agli occhi increduli di chi ti guarda. Però non posso svelare il segreto, l'ho promesso al clown-dottore".
Le immagini di un cartone animato si inseguono frenetiche sulla tv vicina al letto su cui è disteso Ivan; ai suoi piedi una flebo distilla il liquido di cui è ricolma."Mi piace vedere in azione i clown con le loro scenette. Sono proprio buffi, cantano e suonano pure. Mi ricordano Robin Williams nel film Patch Adams, per lui la miglior cura è far ridere i bambini".
Ivan frequenta la seconda media, la sua passione è disegnare e va matto per i Simpson. E' un bambino forte, a confermarlo è la mamma che ha parole di riconoscenza per i clown in corsia.
IL VALORE di un SORRISO : comicoterapia
Ho voluto cosi cercare di approfondire il curioso mondo della comicoterapia o detta anche clownterapia. Nessuno di voi ha mai visto il film con Robbie Williams “Patch Adams”?
Il sorriso è considerato un biglietto da visita che racconta come ti rapporti agli altri ma non solo… Ridere è molto di più, è uno strumento efficace nel processo di guarigione di una malattia.
La risata si può paragonare ad una medicina per il malato e non per la malattia.

Infatti è stato dimostrato dal punto di vista medico che la risata ha un effetto positivo sul sistema immunitario,riduce il livello di ansia e ha altri effetti benefici.
La medicina ufficiale negli anni '80 ha riscoperto gli effetti delle emozioni sul sistema immunitario nascono così nuove discipline coma la gelotologia (ghelos in greco significa risata) che studiano il potere terapeutico del ridere.
Che ne pensate di tutto ciò…
Sorridere non solo è bello, porta felicità ma può addirittura essere fonte d’aiuto perciò: SORRIDIAMO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Con un piccolo gesto possiamo fare molto. Io ci credo perché un sincero sorriso amico mi aiuta nei momenti peggiori.
domenica 21 dicembre 2008
Simbolismo nella pittura dei sordi...
Il quadro è stato ispirato dall'incontro con il poeta sordo americano Clayton Valli. Ed è stato in seguito riprodotto come copertina della videocassetta contenente le poesie dello stesso Valli.
Il sottotitolo che l'autrice ha voluto dare al lavoro, e che ne esplicita il messaggio, è: "Il linguaggio silenzioso delle mani, nell'armonia della natura".
Ispirandosi alla creatività espressa dalle poesie in lingua dei segni, la Zuccotti rappresenta pittoricamente un concetto di "creatività" che non è rumore o suono: è pace, silenzio fecondo, natura che parla, mani che comunicano.
S.Lavo ha studiato presso l'Istituto Statale dei sordomuti di Roma. Da autodidatta ha iniziato la sua produzione artistica con opere di disegno e grafica, dedicandosi poi alla fabbricazione di maschere di ceramica e di sculture in creta, gesso, legno ed altri materiali per poi cimentarsi nel colore: tempera, acquarello, e infine olio. Attualmente insegna, come volontario, disegno e scenografia ai bambini dell'Istituto Silvestri dei sordomuti di Roma.
S.Lavo è l'autore del monumento ai sordi di Porta Pia:

giovedì 18 dicembre 2008
Indovina cosa dice...
Guardate attentamente le foto e scegliete la risposta giusta. (..per vedere meglio le figure e poter distinguere i diversi segni cliccate due volta sopra l'immagine..vi apparirà più grande e nitida)

Ecco a voi le soluzioni:casa, libero, felice, permaloso.
Com'è andato questo piccolo test???
Io personalmente ne ho indovinate soltanto due... :-)
Differenze si segni a livello internazionale o locale...
Le categorie che presentano il maggior numero di variazioni sono i giorni della settimana, i mesi dell’anno, i colori e i sostantivi non frequenti.



>> Uno stesso significato viene espresso in modo diverso nelle varie lingue, vediamo le diversità del segno per “mamma”:
Nel primo caso la parola "mamma" è detta in Lingua dei segni Danese, nel secondo caso Lingua dei segni Italiana, successivamente Lingua dei segni Cinese e infine Americana.
Secondo voi tutte queste differenze tra Nazioni oppure città sono dovute da alcuni fattori specifici?
Breve storia del linguaggio mediante segni...
La comunicazione gestuale dei sordi è nota sin dall'antichità, ma inizia ad essere studiata da un punto di vista linguistico solo a partire dagli anni '60. Il ricercatore William Stokoe fu il primo a dimostrare che questa forma di comunicazione non è una semplice mimica, ma una vera lingua, una lingua visiva,con un suo lessico e una sua grammatica, in grado di esprimere qualsiasi messaggio.
Uno dei luoghi comuni più diffusi continua ad essere la convinzione che essa possa essere universale. Così come avviene per le lingue orali la lingua dei segni, in realtà, si differenzia da nazione a nazione ed all’interno di ogni Paese si possono ancora individuare varie forme dialettali.
Si parla così di :
Langue des Signes Français (LSF)
American Sign Language(ASL)
Brithis Sign Language(BSL)
Lingua dei Segni Italiana (LIS) ecc..
Curioso il tentativo della Federazione Mondiale dei Sordi che, nel 1975, pubblicò un volume “Gestuno” contenente una lista di segni "internazionali". L’obiettivo era quello di creare una sorta di lingua dei segni condivisibile a livello mondiale da utilizzare negli incontri e negli scambi internazionali.
sabato 13 dicembre 2008
La forza di una famiglia e di un bimbo pieno di volontà!
Vorrei approfittarne dell’occasione per aprire una piccola parentesi in questo mio blog e parlarvi di Francesco, un bambino con gravi problemi sorti in seguito a complicazioni durante il parto.
Questo bambino attualmente si trova in California per assistere a delle cure specifiche. La mamma di Francesco ha fatto molti appelli, anche in televisione, per chiedere un’aiuto da tutti noi in modo tale che questo bimbo potesse sottoporsi a terapie che esistono soltanto all’Estero .
A questi appelli hanno risposto moltissime persone e anche il mio piccolo paese dove abitano i nonni di Francesco.

Oggi, come vi ho anticipato prima, è in California dove sta seguendo delle cure specifiche che hanno permesso al piccolo di fare passi da gigante. Il piccolo ora riesce a mangiare (i problemi di deglutizione si sono attenuati), riesce perfino a rimanere seduto per qualche minuto, sorregge il cranio e tante altre conquiste.
I genitori sono molto contenti, speranzosi ma anche preoccupati di eventuali ricadute. L’amore di questi genitori è immenso, visto le numerose “avventure” che hanno e stanno affrontando quotidianamente.
La madre di Francesco nel sito http://www.superfrancesco.it/ aggiorna giornalmente, in una sorta di diario, miglioramenti, momenti difficili che stanno vivendo.
Ogni tanto mi soffermo a leggere queste straordinarie testimonianze con forte ammirazione. La forza di questa famiglia è sorprendente.
Spero di aver l’occasione di incontrare questo bambino quando tra qualche mese tornerà in Italia.

Purtroppo a volte ci si dimentica di queste persone “poco fortunate”, oppure vengono ricordate soltanto in qualche occasione. Se qualcuno di voi vuole conoscere l’esperienza di Francesco visiti il sito di cui vi parlavo prima…Ne vale la pena!!! Troverete la storia di questo bimbo, le sue conquiste, i momenti difficili, molte foto e video.
Vi propongo in questo post alcune foto di questo campione..In una delle quali si vede il momento in cui è riuscito per la prima volta(anche se sostenuto dall’appoggio del divano) a rimanere seduto per qualche minuto…Forza Superfrancesco!!
venerdì 12 dicembre 2008
La tecnologia agevola oppure ostacola la comunicazione?
Ma non credete che forse oggi tutto questo viene ostacolato dai nuovi mezzi di comunicazione? si pensi all'utilizzo dei telefoni cellulari, oppure delle chat?
Io sono legata a questi nuovi mezzi, come la maggior parte dei giovan

Credo che il telefonino oppure la chat sono mezzi molto utili da un lato ma allo stesso tempo "oscurano" alcune caratteristiche della comunicazione. Questi nuovi mezzi permettono di "mascherare" con facilità ciò che si sente o pensa e a volta sono fonte di equivoci...
In questa forma di dibattito credo che esistano due estremi molto diversi tra loro.
Da un lato si collocano coloro i quali difendono l'uso dei telefonini o delle chat in quanto credono che questi mezzi non possono essere in alcun modo considerati una barriera. Secondo questo punto di

Dall'altro estremo troviamo coloro che sono ostili all'utilizzo di tali mezzi. In quest' ottica vengono evidenziati i lati negativi che sono correlati all'utilizzo di mezzi come cellulari, chat etc..Infatti si ritiene che “ I cellulari fanno male” producendo una lista infinita di danni che provocano alla salute: emettono continuamente radiazioni che possono essere nocive per l’uomo. Possono provocare perdita di memoria, emicrania, mutazioni del Dna perfino tumori etc etc…In questa prospettiva sorge un quesito : “Non sarebbe meglio darsi un appuntamento e vedersi di persona?”
Personalmente ritengo che siano due visioni estremiste. La verità sta nel mezzo. Voi che ne dite?
giovedì 11 dicembre 2008
L'importanza di uno sguardo, un sorriso...

Credo sia molto interessante lo studio della prossemica (come si gestisce lo spazio personale,distanza tra i due interlocutori) oppure della postura, la cinesica (studio dei gesti, del loro aspetto comunicativo e significativo) o ancora interpretare le mille espressioni ed emozioni che il volto rivela (la fisiognomica).
Conoscere tutti questi aspetti credo sia importante nel momento in cui ci si relaziona con qualsiasi persona, grande o piccola, e di qualsiasi etnia.

Importante in questo contesto ricordare che è impossibilità non comunicare (primo assioma della comunicazione di Paul Watzlawick)
Durante la comunicazione mi posso chiedere quali siano i segnali non verbali che mi permettono di scoprire le bugie che un interlocutore può nascondere. Queste menzogne si vedono dal viso: segnale rivelatore è lo sguardo...

Sicuramente questo è più possibile se è presente una forma di empatia tra interlocutori.
Inoltre la Comunicazione Non Verbale accomuna tutta l'umanità...
Credo sia un mezzo di comunicazione internazionale che permetta un minimo di dialogo tra qualsiasi generazione, etnia, cultura. Com’è bello poter capire almeno parzialmente colui che “diverso” …
mercoledì 10 dicembre 2008
Mani come macchine da scrivere...


domenica 7 dicembre 2008
Progetto Washoe...

"Goodbye Mr.Hollad": la difficoltà di comunicare tra udenti e non udenti...
Il film che mi hanno detto essere molto curioso è "Goodbye Mr. Holland", una pellicola non dichiaratamente dedicata alla sordità ma che affronta con consapevolezza e realismo i problemi di una famiglia che viene sconvolta dalla nascita di un bambino sordo e le difficoltà di comunicazione fra udenti e non udenti.
Questo film parla della vita di Glenn Holland, musicista e compositore, che inizia a svolgere l'attività di insegnante per guadagnarsi da vivere mentre nel tempo libero persegue il suo vero obiettivo: comporre una sinfonia che lo renderà famoso. Ma cosa ci può essere di più paradossale e inaspettato, nella vita di un musicista, che avere un figlio sordo?
Alcuni critici sostengono che "si apprezza maggiormente della pellicola la veridicità con la quale viene descritto il percorso di una famiglia con un bambino sordo: il primo impatto con lo specialista della medicina ufficiale che suggerisce la via oralista per favorire l'integrazione e il divieto esplicito ad assecondare i "gesti" del bambino. La sofferenza dei genitori nel non riuscire a comprendere la propria creatura. E quindi la via della lingua dei segni. Dapprima vista come un disperato tentativo, poi perseguita con tenacia e convinzione soprattutto dalla madre."
Il film riesce a incuriosire mettendo a confronto, con sapiente capacità, il mondo di suoni del protagonista con il mondo di silenzio del figlio. Questi due mondi, che sembra non possano incontrarsi mai, verso la fine del film si incrociano. Sarà quando Glenn Holland dirigerà presso l'istituto del figlio un concerto per sordi aiutandosi con le luci e la lingua dei segni. Questo episodio metterà fine alle incomprensioni emotive e comunicative fra padre e figlio.
La canzone di John Lennon, "Beautiful Boy", che Glenn canterà alla fine del concerto dedicandola al figlio, contiene il verso "La vita è ciò che ci accade mentre siamo impegnati a fare altri progetti", che rappresenta la sintesi del film ed è la metafora di quel che accade al protagonista: egli credeva che il suo destino fosse quello di diventare famoso componendo sinfonie e raggiunge invece la sua piena realizzazione senza accorgersene nemmeno, comunicando la passione per la musica ai suoi studenti.
Qualcuno di voi l'ha visto? Mi farebbe piacere, visto che forse sono riuscita a recuperarlo e a breve lo guarderò , potermi confrontare con voi...sentire vostre impressioni... ...
lunedì 24 novembre 2008
Ecco a voi il vero mondo dei non udenti...Alcune strepitose testimonianze!!
In questo mio intervento,quindi,vorrei riportarvi alcune notizie concrete, testimonianze che mi hanno molto colpito: a sostenere che anche persone non udenti possono ballare,suonare, cantare e fare TUTTO come le persone "normali".
Questi sono alcuni pezzi di un articolo pubblicato sul quotidiano Repubblica intitolato "Felicità è sentir musica con le mani,a Agrigento il primo rave per sordi "che mi hanno sorpreso maggiormente:
"...Non è vero che per capire la musica bisogna per forza avere buon orecchio. Quando l'udito non funziona e il mondo fuori è muto, basta [...] Lasciarsi attraversare dalle vibrazioni delle frequenze, farle scorrere dalle mani al corpo e fino nella testa. Interpretare. E muoversi a ritmo.Non dev'essere impossibile se a farlo, questa notte, ci vogliono provare almeno un migliaio di ragazzi non udenti [...]si sono tutti dati appuntamento in Sicilia, nella frazione di San Leone, Agrigento, dove allo scoccare della mezzanotte si aprirà il primo vero, grande rave party per sordi mai organizzato in Italia. Una festa d'estate, all'aperto, con degli impianti giganti per spararla davvero alta, quella musica. Tutta addosso a loro, il popolo dei non udenti, e attraverso loro dentro al mare, alle spalle dello slargo, perché ne assorba le onde di scarto, come nei muri di una discoteca [...] Ed è così che i sordi ballano, muovendosi al ritmo di quelle vibrazioni..."
Andrea un giovane ragazzo non udente che ha organizzato questo rave racconta in seguito nell'articolo di aver distribuito ad ogni partecipante un palloncino in quanto "... Tenendoli tra le mani, noi ragazzi non udenti potremo sentire le vibrazioni delle onde sonore. Questo sarà il nostro modo per ascoltare la musica, e per ballare, tutta la notte".
Inoltre Andrea sottolinea la presenza in del londinese dj Troi, 34 anni, il "papà della disco per sordi" alla sua prima esperienza italiana(anche lui non udente: deaf dj. Deaf in inglese significa sordo) "Io l'ho contattato tramite il suo sito - continua Andrea - ci siamo conosciuti virtualmente, con la webcam, parlandoci con la lingua dei segni. E lui ha accettato la proposta: venire qui, ad Agrigento, e suonare per i ragazzi italiani".
Questo rave è anticipato da tornei di calcio e pallavolo, esibizioni di tre ballerine sorde e di un gruppo che canterà l'Inno di Mameli coi segni, altri artisti leggeranno poesie in lingua.
La novità, in effetti, è la discoteca all'aperto ma soprattutto questa giornata senza barriere alla comunicazione significherà integrazione: infatti parteciperanno sia sordi che udenti, tutti insieme, sfidandosi nello sport e ballando la stessa musica.
I ragazzi sordi vogliono uscire dal loro isolamento, amano ballare, sentire il ritmo, e hanno voglia di comunicare e di conoscersi. La musica poi è universale: ti collega al mondo esterno, che tu ci senta o meno.
Vi propongo un ulteriore testimonianza di un ragazzo non udente che ha comunque un meraviglioso rapporto con la musica Il rapper sordo Mark Vuoriheimo, in arte "Signmark"
Panorama.it l'ha intervistato:
- Come "senti" la musica? Col corpo. Ce la puoi fare anche tu. Vai in un night club con i tappi per le orecchie…
-Da cosa deriva il tuo nome d'arte? Beh, semplicemente cercavo qualcosa che unisse me e il mio linguaggio: io mi chiamo Marko e parlo col "Sign language"
-Quando hai deciso che volevi essere un "cantante"? Avevo 14 anni e anche se può sembrare strano amavo la musica, la danza, le canzoni. A quell'epoca però nella scuola per sordi non insegnavano niente di musica. Io traducevo le canzoni di Coolio o Bon Jovi. I miei amici si divertivano, ma altri, incluso alcuni professori, venivano da me e dicevano "lascia perdere, sei sordo!" Allora ho deciso che avrei fatto dei concerti un giorno. Ed eccomi qui!
-Ti occupi di altro oltre a fare musica?Sì, lavoro alla Humak University come lettore di lingua dei segni. Ma ho sempre meno tempo, per i concerti.
-Perché fai hip hop? Credi che sia il miglior genere per il linguaggio dei segni? Mi piace l'hip hop per i beat e i bassi molto forti. Mi piace anche l'abilità nel costruire le rime dei rapper. Quando ho visto i primi video hip hop, il loro modo di muovere le mani, ho detto "questo è il mio stile!"
-Chi scrive i testi e la musica delle tue canzoni? Io scrivo i testi insieme a Heikki e Brandon che sono la mia "voce". Kim e Heikki fanno la base, poi io la scelgo. [...]
-Pensi che il linguaggio dei sordi andrebbe insegnato a tutti? Almeno a livello basico sì, e poi può sempre essere utile, per parlarsi quando c'è rumore, se hai un amico o un figlio sordo.
-Credi che il tuo lavoro e il tuo impegno possano essere d'esempio per le persone sorde? Credo di sì, ma soprattutto per i non-sordi! Bisogna fargli capire che siamo tutti umani e possiamo fare le stesse cose. Niente ti deve fermare. I sordi hanno semplicemente un'altra lingua, una lingua silenziosa. Non ascoltiamo, ma possiamo "sentire" due volte meglio delle persone "normali". La comunità sorda è un po' una grande famiglia, internazionale. Se leggi qualcosa troverai un sacco di cose sorprendenti.
Dopo queste esperienze di vita è impossibile aggiungere altro a mio avviso...esprimono già molto...Che ne pensate?
giovedì 20 novembre 2008
Non più mondo "silenzioso" ma... ...mondo vibrante...
Recentemente alcuni studiosi e musicisti hanno dimostrato che in realtà non è cosi...
Partendo dal presupposto che ogni persona sorda, come ogni uomo, è fonte di scoperta continua; che i sordi sono come noi, vivono in un mondo come il nostro, questi studiosi giungono ad affermare che anche le persone non udenti in realtà ascoltano.
Purtroppo le problematiche dei sordi sollecitano attenzioni scarse o addirittura nulle nella nostra società.
I sordi sono "affamati e golosi" di suoni. Questa "golosità" è insita in ogni uomo e nasce a partire dalla vita nel grembo materno, il quale viene chiamato da alcuni studiosi

Sicuramente qualcuno di voi si chiederà: com' è possibile tutto questo visto che le persone sorde dalla nascita comunque non sono dotate di udito?
Lascolto è qualcosa di complesso.E' sbagliato attribuire l'ascolto di suoni, rumori, parole soltanto alle orecchie.
I sordi sentono come noi perchè le loro mani sono le nostre orecchie.
Le persone sorde sentono le vibrazioni,possiedono un loro modo per ricevere i suoni. E come?
...attraverso il loro corpo!
Anche tutti noi riceviamo le onde sonora per mezzo del corpo, ma non abbiamo sviluppato una sensibilità a riguardo come le persone non udenti.
I sordi dimostrano che non esiste solo una strada per ascoltare, che passa attraverso l'orecchio ma esiste anche il corpo vibrante.
L'ascolto investe tutto il corpo. La pelle riceve le vibrazioni così come la pelle del timpano, la quale poi permette di udire suoni,rumori.

Tutto ciò ci porta a pensare, riflettere, chiedere:Che cosa mi sono servite le mani? A che cosa mi servono?Che cosa me ne faccio delle mie mani?
martedì 18 novembre 2008
Balliamo sulle note del silenzio... ...
In questi giorni ci sono state diverse situazioni le quali mi hanno portato a ragionare sul SILENZIO... ...

Non possono sentire le voci delle persone ma soltanto leggere il loro labbiale,non possono udire i suoni della natura, non sentono la musica,tutto attorno a loro è muto... ... ...Come una sorta di film in bianco e nero senza audio... ...
Sotto questo punto di vista sembrerebbe che le persone sordomute non possano fare nulla, non siano in grado di condurre un' esistenza "normale" invece vivono una vita uguale alla nostra.
Nel corso di Lis di cui vi ho parlato nei primi post ho avuto in merito l'occasione di vedere un fantastico filmato (se riesco a reperarlo sicuramente lo metterò in allegato) dove alcuni ragazzi sordo muti ballavano, suonavano diversi strumenti, facevano gli attori a teatro oppure al cinema.
Vi voglio cosi' lasciare con una semplice domanda:Secondo voi come fanno queste persone a danzare senza poter sentire i suoni, la musica?
venerdì 7 novembre 2008
L'alfabeto manuale del linguaggio Lis
Succede sempre più spesso di vedere in televisione (soprattutto in alcuni telegiornali) un interprete che muovendo le mani traduce le parole in Lingua dei segni.
Quei rapidi movimenti delle mani, i segni, sono una vera e propria lingua, con una grammatica e una sintassi.
Ogni nazione ha una propria lingua dei segni, infatti Lis è un'abbraviazione che sta per "Linguaggio italiano dei segni".
Il mio primo approcio in questo mondo "silenzioso"
Ho pensato di parlarvi in questo mio nuovo intervento di come è nato il mio interesse nei confronti del mondo delle persone non udenti... ...
Tutto ha avuto inizio con un corso che mi è stato proposto quando frequentavo il secondo anno del Liceo Sociopsicopedagogico.
Questo corso prevedeva una prima parte di lezione "pratiche" alle quali seguirono delle lezioni teoriche che avrebbero dovuto chiarire eventuali dubbi.
Ha inizio cosi un esperienza meravigliosa!!!! Il primo giorno si presenta Stefania,una giovane ragazza non udente...Io e la mia classse credavamo di fare lezione con una persona udente che ci avrebbe spiegato il significato del linguaggio Lis invece sorpresa... ... ... ...Dovevamo riuscire a capire ciò che Stefania ci spiegava senza nessuna forma di mediazione.
Posso dire che il primo impatto in questo mondo "silenzioso" è stato un pò "brusco" ma alla fine del percorso ho capito che l'essere a diretto contatto con una ragazza non udente era il modo migliore per imparare veramente.
Le lezioni erano molto divertenti e coinvolgenti. Spesso imparavamo nuove parole in linguaggio Lis mediante giochi molto simpatici.
Ricordo che una volta Stefania ci accolse raccontandoci una fiaba... ...Non immaginate quanto sia stato strano sentirsi "raccontare" una storia mediante l'utilizzo di semplici gesti!
Posso dire che di questo corso mi hanno colpito principalmente due cose.
La prima cosa è l'esistenza all'interno della comunicazione Lis di "soprannomi". Stefania ci ha spiegato che tra di loro,persone non udenti,è solito darsi un nome-simbolo che li identifichi. Nome che esprime una caratteristica specifica della persona.
Anche a me e le mie compagne di classe Stefania aveva dato questo soprannome... ...il mio era "SORRISO"... ...
Ma un'altra cosa che mi ha colpito è la grande SERENITA',GIOIA e FELICITA' che traspare da queste persone meno fortunate di noi!
Stefania era SEMPRE felice nonostante ci raccontava di molte disavventure.
Questo particolare gioia che Stefania trasmetteva l'ho ritrovata in seguito tra le persone disabili che ho incontrato durante il mio stage l'estate scorsa e nell'incontro tenuto nel teatro del mio paese con una giovane ragazza nata senza braccia: Simona Atzori (sicuramente qualcuno di voi ha già sentito questo nome perchè Simona è stata spesso ospite in tv, se visitate il sito http://www.simonarte.com/ saprete qualcosa in più di lei). Simona nonostante sia nata con questa menomazione conduce una vita "normale": fa ogni cosa con i piedi.Ha raccontato che addirittura cucina, guida, dipinge fa danza.
Mi sorge una domanda: Da dove nasce tutta questa gioia,felicità che non solo vivono in prima persona ma trasmettono a tutti coloro che interagiscono con loro??
Scusate se ho divagato un pò... ...
Tornando alla mia esperienza nel mondo del linguaggio Lis volevo dire che grazie a questa breve opportunità ho potuto imparare almeno parzialmente a "PARLARE CON LE MANI, SENTIRE CON GLI OCCHI"...Grazie!!!!
Bye bye...
martedì 4 novembre 2008
Inizia il viaggio in un mondo "silenzioso"
Immagino che per molte persone parlare di linguaggio LIS significhi poco, ma in realtà dietro a queste tre semplici lettere si nasconde un mondo complesso,articolato, creativo e per certi aspetti anche divertente.
Inoltre sono molte le domande che possono sorgere quando si parla di questo "mondo particolare e silenzioso"....
ad esempio potreste chiedervi:La comunicazione visiva usata dai sordi è una vera lingua?Le lingue dei segni hanno una grammatica e una sintassi?Nel mondo esiste un'unica Lingua dei Segni?Si possono comporre poesie in lingua dei segni? Esiste un teatro dei sordi? Quali sono le prime notizie storiche sull'educazione dei sordi? Ci sono stati insegnanti sordi?
...io incuriosita ho cercato di soddisfare il mio interesse e ho trovato molto molto interessante e chiaro il sito dell'Ente Nazionale dei Sordi, il quale mi è stato consigliato durante un corso di LIS che ho tenuto al liceo che frequentavo.
Il sito è www.ens.it. Se siete interessati vi consiglio di guardalo.
"...Se almeno una volta ci siamo lasciati catturare da questo linguaggio silenzioso, siamo già sulla porta che ci permetterà di entrare nel mondo dei sordi, un viaggio che renderà strano ciò che era familiare e familiare ciò che era strano..."
A presto...